mercoledì 3 settembre 2014

A volte non è mai abbastanza




A volte non è mai abbastanza:
puoi con tutto te stesso darti da fare
ed investire le tue risorse migliori,
puoi mettercela tutta
ed ogni tuo sforzo dispiegare
anche con la spontaneità più totale,
puoi con tutto te stesso lottare
e fino in fondo impegnarti
ma a volte, è triste a dirsi,
non è mai abbastanza.

A volte non è mai abbastanza,
quando tutta ce la metti
ed ugualmente non riesci,
quando tutta ce la metti
e ch’ogni sforzo sembra sia vano,
quando tutta ce la metti
e non capisci se, per riuscire,
hai fatto abbastanza oppure no:
perché, ammettiamolo,
a volte non è mai abbastanza.

Dove finisce l’insufficienza,
dove inizia la sufficienza?
Dove finisce la sufficienza,
dove inizia l’abbondanza?
Come può non esser abbastanza
quando spontaneamente
impegnato ti sei fino alla mattanza?
Qual è la linea di demarcazione
tra luce e buio,
tra giorno e notte?

Ti alzi presto
a guardar all’orizzonte
il sorgere del sole sul mare,
il sole non c’è ancora ma c’è già luce,
il sole non c’è ancora ma non è più buio:
notte o giorno?
Guardi il tramonto all’orizzonte opposto
ed il sole s’è nascosto
ma la luce è ancora lì:
giorno o notte?

Non ho capito ancora
perché a volte, senza volere,
non è mai abbastanza
nemmeno in abbondanza
e sfidando la mattanza
anch’in lontananza:
senza mezzi termini
né mezze misure,
a volte, semplicemente,
non è mai abbastanza.


Poesia scritta il 3 settembre 2014

martedì 2 settembre 2014

Settembre




Benarrivato, mese di settembre, benarrivato:
non ne potevo più dell’estate
e della baldoria dell’estate
e della baldoria della gente
oltremodo allegra senza esserlo
quando non ho io nulla da “fiestare”.
Benarrivato.

La felicità è dentro di noi
ma i suoi stimoli
non possono ch’esser fuori, fuori di noi,
così che noi possiamo farli nostri
e dir che la felicità è dentro, dentro di noi
perché a volte troppo orgogliosi noi siamo
per ammetter interferenze altrui.

Per ammettere che la nostra felicità
possa da altri dipendere:
eppur è così, nessun vive per sé,
legati da un filo tutti siamo,
un filo ch’in tanti modi può chiamarsi,
un filo che si chiama senso
ma ch’è pur la realtà delle cose.

Le cose belle si notano
oltremodo quando son andate perse
o quando non le si può raggiungere
o non vi si riesce per un motivo o per l’altro:
ed allor sopraggiunge la nostalgia,
la nostalgia che non va via,
la nostalgia di non averle più con sé.

La nostalgia di Momenti che non torneranno,
di Momenti pieni ed abbondanti
di Gioia ed Allegria
che facevano sì ch’ogni giorno,
ogni ripetitivo giorno
fosse una festa sempre diversa,
fosse sempr’una prima volta.

Benarrivato, oh settembre,
mese dell’autunno
e delle foglie caduche e gialle:
l’autunno lo sento dentro me
e per questo, oh settembre,
ti do il benvenuto
accanto a me.


Poesia scritta il I settembre 2014

Tempo




Tempo,
ch’inesorabile passi
ma non passi nemmeno...
Che rallenti
quando non sei lieto
ed acceleri in gioia ed allegria...

Tempo,
la tua ombra s’allunga alle mie spalle,
mentre, davanti, un orizzonte infinito
riscatta la tua intrepida maestà...

Tempo,
non so fin dove ti spingerai
ma oggi è un giorno triste
perché Tu passi
ma non passi
mai e poi mai...

Prendimi su con te
ed andiamo in sincronia:
sincronizzati con me
e col mio respiro lì per te...


Poesia scritta il 28 agosto 2014

Sogni nella notte




Scende il buio,
scende la notte
e io mi sento nel mio mondo,
quello del silenzio
e degl’irrealizzati
e nostalgici sogni miei:
o, meglio, degl’incubi
che m’assillano e che,
senza Te,
chissà quando finiranno.

Di sogni ne ho tanti,
il mio cassetto ne è pieno,
ma sembran tutti destinati
definitivamente
a non uscirvi più:
ed intanto il silenzio della notte
copre le mie giornate,
sperando che presto
si mettano a cantar
l’Inno alla Vita.


Poesia scritta il 15 agosto 2014