A
volte non è mai abbastanza:
puoi
con tutto te stesso darti da fare
ed
investire le tue risorse migliori,
puoi
mettercela tutta
ed
ogni tuo sforzo dispiegare
anche
con la spontaneità più totale,
puoi
con tutto te stesso lottare
e
fino in fondo impegnarti
ma
a volte, è triste a dirsi,
non
è mai abbastanza.
A
volte non è mai abbastanza,
quando
tutta ce la metti
ed
ugualmente non riesci,
quando
tutta ce la metti
e
ch’ogni sforzo sembra sia vano,
quando
tutta ce la metti
e
non capisci se, per riuscire,
hai
fatto abbastanza oppure no:
perché,
ammettiamolo,
a
volte non è mai abbastanza.
Dove
finisce l’insufficienza,
dove
inizia la sufficienza?
Dove
finisce la sufficienza,
dove
inizia l’abbondanza?
Come
può non esser abbastanza
quando
spontaneamente
impegnato
ti sei fino alla mattanza?
Qual
è la linea di demarcazione
tra
luce e buio,
tra
giorno e notte?
Ti
alzi presto
a
guardar all’orizzonte
il
sorgere del sole sul mare,
il
sole non c’è ancora ma c’è già luce,
il
sole non c’è ancora ma non è più buio:
notte
o giorno?
Guardi
il tramonto all’orizzonte opposto
ed
il sole s’è nascosto
ma
la luce è ancora lì:
giorno
o notte?
Non
ho capito ancora
perché
a volte, senza volere,
non
è mai abbastanza
nemmeno
in abbondanza
e
sfidando la mattanza
anch’in
lontananza:
senza
mezzi termini
né
mezze misure,
a
volte, semplicemente,
non
è mai abbastanza.
Poesia
scritta il 3 settembre 2014