Siam
un Paese
con
ben poche pretese,
regna
un gran malcontento
e
della situazione nessun è contento.
Ci
basta un lavoro, c’importa campare, riuscir a mangiare
ma
le cose son chiare, non c’è di che poter lavorare:
quest’è
una crisi che ci coglie impreparati,
da
risolversi è lungi e siamo disperati.
Nessuno
risolve, ci son troppe parole,
tante,
troppe parol ma nessun sfama la prole:
nessun
provvedimento, nessuna misura per preservarci
dalla
rovina da parte di chi dovrebbe una degna vita riservarci.
La
politica parla, straparla, parla troppo e non agisce,
il
popol è d’essa molto stanco e contro vi ruggisce:
pagata
bene per non concluder un bel niente
ma
intanto opera del popolo la mente.
Qui
non s’innova,
solo
s’importa ogni cosa nuova
da
Paesi che nessun sa nemmen dove siano,
però
alla gente importa sol come le sue tasche stiano.
La
legge è chiara, produr pur si può dove costa meno
pur
a patto di sfamar la metà di bocch’in meno:
è
finito il cibo, al lavoro hanno licenziato,
a
toglier Dignità hanno già iniziato.
E
la ricerca, codesta benedetta,
ch’in
questo Paese par non abbia fretta
di
far carriera, scoperte e di trovare soluzioni
ai
problemi che ci assillano senza fare rivoluzioni.
La
Salute è Tutto, sol chi non ce l’ha lo può capire,
non
aspetta Te che sempre di fame puoi morire:
fisica
che sia, oppur economica o mentale,
se
Lei non c’è, il tuo guaio è assai totale.
Ed
i talenti fuggono
da
Paesi che non costruggono,
da
un Paese che non ha nessuna voglia
d’innovar
e trovar per sé una cura qualsivoglia.
Il
Paese soffre un lavor assente ed i talenti ancor di più,
mentre
vanno all’estero e tutti ci lasciano quaggiù:
forse
controvoglia, qui si vorrebbe rimanere
ma
ben si sa che qui nulla può tenere.
Molti
emigrati talenti sono nostri
ma
i Paesi mai ci dicono “son vostri”,
ché
non era un prestito, chi vi fa fortuna resta
in
Paesi dove la gente cammin a testa alta, onesta.
Chissà
come finisce, davver m’auguro finisca proprio bene
perché
c’è pur tanta gente che davvero è poi perbene:
in
questa situazione pessima pur io ci sono dentro
in
questo problema qui, proprio all’epicentro.
Speriam
finisca bene,
dovrem
volerci tutti bene,
degli
sforzi futili, dài, sbarazziamoci
e
di tenere duro e tutto risolvere sforziamoci.
Ma
della nostra Dignità noi mai ci dobbiamo sbarazzare,
perché
Tutto è quel che da sol a noi ci può bastare:
teniamone
sempre conto, teniamocelo in conto,
ed
un giorno sarà sol un brutto racconto.
Poesia scritta il 29 novembre 2014