domenica 30 novembre 2014

De hominis dignitate




Siam un Paese
con ben poche pretese,
regna un gran malcontento
e della situazione nessun è contento.

Ci basta un lavoro, c’importa campare, riuscir a mangiare
ma le cose son chiare, non c’è di che poter lavorare:
quest’è una crisi che ci coglie impreparati,
da risolversi è lungi e siamo disperati.

Nessuno risolve, ci son troppe parole,
tante, troppe parol ma nessun sfama la prole:
nessun provvedimento, nessuna misura per preservarci
dalla rovina da parte di chi dovrebbe una degna vita riservarci.

La politica parla, straparla, parla troppo e non agisce,
il popol è d’essa molto stanco e contro vi ruggisce:
pagata bene per non concluder un bel niente
ma intanto opera del popolo la mente.

Qui non s’innova,
solo s’importa ogni cosa nuova
da Paesi che nessun sa nemmen dove siano,
però alla gente importa sol come le sue tasche stiano.

La legge è chiara, produr pur si può dove costa meno
pur a patto di sfamar la metà di bocch’in meno:
è finito il cibo, al lavoro hanno licenziato,
a toglier Dignità hanno già iniziato.

E la ricerca, codesta benedetta,
ch’in questo Paese par non abbia fretta
di far carriera, scoperte e di trovare soluzioni
ai problemi che ci assillano senza fare rivoluzioni.

La Salute è Tutto, sol chi non ce l’ha lo può capire,
non aspetta Te che sempre di fame puoi morire:
fisica che sia, oppur economica o mentale,
se Lei non c’è, il tuo guaio è assai totale.

Ed i talenti fuggono
da Paesi che non costruggono,
da un Paese che non ha nessuna voglia
d’innovar e trovar per sé una cura qualsivoglia.

Il Paese soffre un lavor assente ed i talenti ancor di più,
mentre vanno all’estero e tutti ci lasciano quaggiù:
forse controvoglia, qui si vorrebbe rimanere
ma ben si sa che qui nulla può tenere.

Molti emigrati talenti sono nostri
ma i Paesi mai ci dicono “son vostri”,
ché non era un prestito, chi vi fa fortuna resta
in Paesi dove la gente cammin a testa alta, onesta.

Chissà come finisce, davver m’auguro finisca proprio bene
perché c’è pur tanta gente che davvero è poi perbene:
in questa situazione pessima pur io ci sono dentro
in questo problema qui, proprio all’epicentro.

Speriam finisca bene,
dovrem volerci tutti bene,
degli sforzi futili, dài, sbarazziamoci
e di tenere duro e tutto risolvere sforziamoci.

Ma della nostra Dignità noi mai ci dobbiamo sbarazzare,
perché Tutto è quel che da sol a noi ci può bastare:
teniamone sempre conto, teniamocelo in conto,
ed un giorno sarà sol un brutto racconto.


Poesia scritta il 29 novembre 2014

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